Oggi il concetto di sostenibilità è sempre più ampiamente diffuso e investe un grandissimo numero di oggetti. I consumatori sono più attenti nelle loro scelte e in tanti si orientano verso prodotti rispettosi dell’ambiente sia nella fase di realizzazione sia in quella di “fine vita”, cioè di smaltimento.
Non mi ha perciò stupito più di tanto scoprire che ci sono aziende che fanno ricerca e producono scarpe green, biodegradabili e caratterizzate da processi produttivi a basso impatto.
Per citare un esempio recente, all’ultima edizione del Micap, la manifestazione internazionale della calzatura, si è molto parlato di un modello Loriblu realizzato con pellame Naturella. Questo materiale è un brevetto della Santori Pellami, un’azienda marchigiana che nel 2010 ha cominciato a studiare un tipo ecologico di pelle, dall’iter di lavorazione che esclude totalmente il cromo e altri componenti chimici inquinanti e che soprattutto è certificato biodegradabile al 100% tanto da poter essere smaltito nell’umido.
Ma Loriblu non è il primo brand ad aver lanciato scarpe, per così dire, virtuose. Vi dice niente il marchio ECOZAP? È spagnolo, con un catalogo (on line) di calzature per donna, uomo e bambino ampio e variato, molto trendy e per nulla austero, però ricco di valori etici. Innanzitutto per la scelta dei materiali che sono quasi integralmente fibre vegetali, combinate insieme per dare vita a materiali resistenti. Poi l’energia necessaria alla produzione proviene da fonti rinnovabili, gli imballaggi sono riciclabili, e per il trasporto ci si avvale di società che utilizzano mezzi il meno inquinanti possibile. Alcuni modelli infine nascono dal riciclo di altri oggetti, per esempio ci sono sandali infradito con la suola in gomma ricavata dai copertoni delle auto con una lavorazione che dà lavoro a intere comunità brasiliane.
Insomma, conciliare gusto per la moda ed etica si può e dovremmo ricordarcene più spesso.
Una sola domanda: sono l’unica ad avere perso le tracce dei due modelli di sneakers, completamente biodegradabili, che Reebok e Adidas avrebbero dovuto commercializzare su larga scala proprio quest’anno? In particolare quelle di Adidas mi incuriosivano perché realizzate con uno speciale materiale simile alla seta delle ragnatele, quindi leggero e resistentissimo. Si annunciava che avrebbero potuto distruggersi quasi completamente nel giro di poche ore, utilizzando uno speciale enzima venduto insieme alle scarpe. Veramente innovativo, quasi fantascientifico. Attendo news!